Accordo INFN-CNRS per EGO: Prosegue la caccia alle onde gravitazionali
È stato siglato il 18 settembre l’accordo tra INFN e CNRS, per il rinnovo di altri cinque anni del consorzio italo-francese EGO (European Gravitational Observatory), che gestisce l’esperimento VIRGO, l’interferometro per lo studio delle onde gravitazionali con sede in Italia, a Càscina, nella campagna pisana.
L’accordo è stato sottoscritto per l’INFN da Antonio Masiero, vicepresidente dell’INFN, e per il CNRS da Gabriel Chardin, President du Comité des Très Grandes Infrastructures de Recherche (TGIR) del CNRS. “L’estensione del Consorzio EGO per il prossimo futuro – commenta con soddisfazione Federico Ferrini, direttore di EGO – è la dimostrazione della fiducia che i due Enti nazionali hanno sia nei confronti del nostro Laboratorio, leader europeo nel settore, sia nei confronti della Collaborazione VIRGO”. “Considero poi significativa la coincidenza dell’atto formale con l’inizio del primo periodo di attività scientifica degli interferometri avanzati, – prosegue Ferrini – oggi stesso, infatti, il network mondiale di rivelatori gravitazionali, di cui VIRGO fa parte, comincia la presa dati, inizialmente con i due rivelatori LIGO, negli Stati Uniti, cui presto si unirà VIRGO, non appena terminati i lavori di upgrade. Siamo quindi confidenti di poter iniziare a breve un nuovo grande capitolo di fisica”, conclude Ferrini.
Per l’INFN si tratta di un progetto importante per più di una ragione, come spiega Antonio Masiero: “EGO potrebbe rappresentare il primo passo verso la costituzione di uno European Research Infrastructure Consortium (ERIC), in cui l’infrastruttura assumerebbe il ruolo di un vero e proprio osservatorio gravitazionale europeo, grazie alla collaborazione tra VIRGO e GEO600, l’interferometro che si trova in Germania, cui si potrebbe aggiungere in futuro ET (Einstein Telescope), l’interferometro sotterraneo, alla cui realizzazione la comunità scientifica sta lavorando”. “Inoltre, la ricerca delle onde gravitazionali – prosegue Masiero – è uno dei primi esempi di infrastruttura di ricerca globale, nel senso che i vari interferometri dislocati in diverse parti del mondo (due negli Stati Uniti e due in Europa, in Italia e in Germania, e uno in Giappone) si sono uniti in un network globale, operando insieme, cioè scambiandosi dati e informazioni, tant’è che anche il GSO (Group of Senior Officials on Global Research Infrastructures) lo ha preso come prototipo delle Infrastrutture di Ricerca Globali, cui oggi si tende anche in altri campi”, conclude Masiero.
Per il Consorzio EGO, cui oggi partecipano Italia e la Francia ma che potrebbe presto arricchirsi della presenza anche dell’Olanda, ci sono quindi le migliori premesse di realizzare una ricerca scientifica di punta in questo campo. I ricercatori si aspettano, grazie proprio al lavoro di questa infrastruttura globale che riprende la sua attività con strumenti dalla sensibilità potenziata, di scoprire le onde gravitazionali: di riuscire cioè a rivelare direttamente per la prima volta queste minuscole increspature della spaziotempo, previste dalla teoria della relatività generale di Einstein, e unico tassello mancate alla verifica sperimentale della teoria di cui si celebra proprio in questi giorni il centenario. Se la scoperta delle onde gravitazionali avvenisse, si aprirebbe l’era di una nuova astronomia, l’astronomia gravitazionale. Le onde gravitazionali si andrebbero così ad aggiungere a fotoni, neutrini, antimateria, quali “messaggeri celesti”, contribuendo a realizzare un approccio multi-messaggero nello studio dell’astrofisica e cosmologia.
Credits: INFN